La religione ufficiale in Thailandia è il Buddhismo Theravada che e' la radice di quella che e' la cultura thai, professato da circa il 95% della popolazione e introdotto nel Paese nel 329 a.C. Il Buddhismo esercita una forte influenza nella vita quotidiana del popolo thai e i monaci sono figure molto rispettate. In Thailandia c’è però una grande tolleranza religiosa che e' prerogativa positiva e della base della cultura thailandese. Cio' permette la pacifica convivenza di altre fedi come l'islamismo (4%), il cristianesimo (1%) e l’induismo.
Il Buddhismo theravada ("la scuola degli anziani") è fra le prime e più importanti scuole buddhiste nate dall'insegnamento di Siddhartha Gautama. Questa forma di Buddismo è oggi diffusa nello Sri Lanka (Ceylon), in Birmania (Burma, Myanmar), in Thailandia (Siam), nel Laos e in Cambogia. Gli adepti possono essere definiti sthaviravadi o theravadin poiché la parola thera (in pali) e la parola sanscrita sthavira hanno il medesimo significato: "vecchio, autorevole".
La dottrina, infatti, appartiene, in genere, ai monaci anziani e venerandi, quelli che più s'avvicinano al Buddha, che più di tutti rifuggono da ogni innovazione di tipo teorico. I theravadin sostengono che la loro ideologia corrisponda in pieno a quella enunciata dal Buddha.
Il buddhismo Theravada si rifà fondamentalmente al "Canone Pali", una raccolta dei testi ritenuti più arcaici nella loro elaborazione compilata nella lingua pali, simile al più noto sanscrito. Il Canone Pali è solitamente ritenuto contenere brani dell'originale predicazione del Buddha, sebbene siano innegabili elementi aggiunti in epoca tarda, manipolazioni e vari elementi fantastici e agiografici difficilmente databili ma con ogni probabilità successivi di secoli rispetto alla base degli insegnamenti originali.
La predicazione del Buddha e le sue vicende terrene furono per secoli tramandate oralmente e fu circa nell'anno 80 a.C. che vennero messe per iscritto nella prima redazione del Canone nell'isola di Ceylon. Questa redazione originale è purtroppo andata persa, ma il Canone Pali ci è giunto integro, a meno di successive revisioni difficili da identificare, tramite le copie che ne furono fatte nei monasteri cingalesi ed esportazioni e traduzioni compiute in altri paesi dell'area