La Thailandia insieme alla Birmania, oggi Myanmar, chiudono a ponente il bacino indocinese.
Una terra varia che presenta più climi a causa del suo profilo orografico e dove città come Bangkok o isole quali Phuket o Ko Samui, ne hanno fatto volare oltre i confini la fama.
Ad esse si aggiunge la cordialità della gente locale, sempre sorridente, e la bellezza della natura con la presenza di fiori dai colori e dalle forme davvero particolari. Non ultimi poi nel panorama turistico si vanno a collocare gli arcipelaghi e altre isole, terre da sogno che spesso materializzano il forte desiderio di sole e spiagge bianche che assale noi europei nelle fredde ed uggiose giornate invernali.
Affacciandosi infatti tanto sul Golfo del Siam (l'antico nome con cui era conosciuta la Thailandia) ad oriente, che sul Mare delle Andamane ad occidente, la Thailandia vanta un cospicuo numero di isole, isolette ed arcipelaghi spesso interamente ricoperti da una vegetazione rigogliosa dove spesso le palme da cocco ricurve con le fronde sfiorano la superficie del mare orlando spiagge bianche di corallo finemente polverizzato.
A località già note agli appassionati dello sport subacqueo come la già citata Phuket, Koh Samui, Krabi, si va ad aggiungere l'arcipelago delle Similan.
Il Parco Nazionale Marino delle Isole Similan e delle Surin è oggi tra gli itinerari più apprezzati e conosciuti nel mondo della subacquea. Il periodo migliore per immrgersi con autorespiratore va da Novembre a Maggio, quando il mare è tranquillo e la trasparenza dell'acqua raggiunge i livelli massimi, ma soprattutto durante l'estate si fanno eccezionali incontri con squali balena.
La temperatura dell'acqua marina a questa latitudine, se non in casi eccezionali, non scende mai sotto i 28°C, mentre quella terrestre si attesta costantemente tra la minima di 28°C e la massima di 32°C, per tutto l'anno. Una caratteristica di questi luoghi sono le enormi formazioni di granito levigato che si tuffano nel mare dando vita a montagne marine, barriere rocciose, grotte ed anfratti, impreziosendo ulteriormente un regno, quello marino appunto, di per se tra i più affascinanti dell'intero globo.
Interessante è sapere che le Similan vengono chiamate anche Ko Kao, o nove isole o nove perle, per via del numero delle isole che compone l'arcipelago.
Alcionari, gorgonie color porpora o rosa, spugne, squali chitarra, e una quantità notevole di pesce di barriera sono il quadro che quotidianamente si incontra scendendo in questo mare a profondità comprese entro i trenta metri.
Vi si possono effettuare immersioni per tutti i gradi e livelli di esperienza, perché il profilo dei fondali presentano una varietà veramente unica inserendo reef, pareti, baie coralline o plateau madreporici al largo. Superate le Similan si raggiungono così le isole Surin, piccolo arcipelago promosso a zona protetta, universalmente riconosciuto come dimora degli " zingari del mare"; un termine locale utilizzato per identificare pololazioni nomadi del mare, speci di piarati, che qui sostano durante i loro itinerari commerciali marittimi.
Ciascun isolotto è ricoperto da una densa jungla tropicale circondata da barriera corallina, avvolto nel silenzio interrotto solo dal sibilo del vento o dallo sciabordio del mare, il posto ideale per lo sviluppo e la crescita di un ambiente naturale dove anche gli uccelli rapaci trovano il loro habitat.
Sott'acqua, superati gli sfrangiati reef, i fondali offrono peculiarità differenti da quelle delle Similan con pinnacoli che sorgono dalle profondità.
Tra essi un famoso punto di immersione è Richelieu Rock, che si erge per quaranta metri dal fondo marino.
La sua fama deriva dal fatto che questo è il punto dove con maggior frequenza avviene l'incontro con mante, squali e squali balena che pare abbiano scelto questo monolite roccioso colonizzato da formazioni coralline multicolori come propria fissa dimora